MATRIMONI “IN BIANCO”
Rappresentano un dato significativo in Italia e sono incontri sempre più frequenti nella pratica clinica; stiamo parlando dei cosiddetti “ matrimoni bianchi ”, una situazione dove la complicità di coppia è tesa a nascondere rispettive difficoltà sessuali.
Già perché se è vero che solitamente arrivano consapevoli della difficoltà (e quindi responsabilità ) di uno solo dei due partner, è altrettanto vero che spesso la coppia nasconde una collusione malsana che nel tempo non tarderà a manifestarsi.
La maggior parte dei matrimoni bianchi arriva all’attenzione dell’esperto quando la coppia vorrebbe un figlio e questo non è possibile se non riescono ad avere rapporti sessuali completi, ossia con penetrazione.
Può accadere o a causa di un vaginismo psicologico di lei che per ragioni individuali impedisce l’ingresso del compagno nella vagina, oppure a causa di un deficit erettivo psicogeno di lui, dove anche qui, per ragioni individuali, è un modo di abdicare dalla possibilità di abitare il corpo della sua donna.
Nell’approfondimento della conoscenza di queste coppie, emergono complessi meccanismi individuali di paure e insicurezze che sembrano, non a caso, intrecciarsi e nascondersi nella strana reciprocità di quel rapporto di coppia.
Ci sono, quindi, dei vantaggi nello scegliere quel tipo di partner che “sembra capire il mio problema”, condividendo la concezione della sessualità solo dopo il matrimonio.
In realtà anche “l’altro/a” nasconde dei problemi sessuali irrisolti tenuti segreti, con l’opportunità di non esplorarli per paura, imbarazzo e vergogna.
Così si crea un circolo vizioso che mantiene nel tempo il disagio nell’intimità, progressivamente evitata perché insoddisfacente o non completa.
Il piacere sessuale in questa coppia in fondo non è mai stato veramente ricercato, al massimo concepito solo nella riduttività dei comportamenti preliminari e quando arrivano in seduta, sono ancora preoccupati su come fare per diventare genitori e non orientati alla crescita di coppia intesa come terreno di scambio,di piacere e di intimità.
Nel rispetto della specificità di ogni singolo caso, in queste coppie c’è spesso inoltre la paura di crescere, di diventare grandi, di svincolo definitivo dalla famiglia d’origine, di carico di responsabilità di un eventuale figlio desiderato e temuto allo stesso tempo (pensate per esempio all’infertilità psicogena che spiega bene insieme ad altri fattori, il “crollo della fertilità” crescente nelle coppie occidentali). Paure che se non adeguatamente viste e affrontate fanno appunto un sintomo psicosomatico, qual’ è quello sessuale.
Un percorso di coppia con l’esperto, può costituire una seria e utile opportunità per ritrovarsi in un modo sano di stare insieme, scoprendo un significato nuovo e più evoluto di affettività e sessualità, stavolta liberi da pregiudizi ma con atteggiamento autentico di chi può progressivamente fidarsi e affidarsi, quindi anche all’incontro con il corpo dell’altro. Se il sogno di diventare padre e madre si realizzerà, saranno proprio le emozioni conosciute e vissute nel profondo di quella particolare intimità la miglior garanzia per poter amare in modo speciale i figli che verranno.