L’ansia ti soffoca…ma non è una nemica

ANSIA E ATTACCHI DI PANICO: UNA PAURA CHE TI SOFFOCA…MA NON È UNA NEMICA. (con video)

“HO L’ANSIA”, è già da qui che occorre fare chiarezza. Quando ci fa male la testa diciamo “mi fa male la testa”, ecco, “ho l’ansia” sarebbe come se invece dicessimo “ho la testa”. Spiego.

Ansia, Attacchi di Panico, Psicologo Siena.

L’ansia, temuta, odiata, mal sopportata, è parte imprescindibile del repertorio delle nostre emozioni. Questo significa che non avere ansia sarebbe impossibile quanto malaugurato. Impossibile giacché come dicevamo, a meno che non si opti per un medievale intervento di rimozione delle zone cerebrali ad essa collegate, non possiamo liberarci di qualcosa di intrinseco alla nostra natura. Malaugurato perché, prima di arrivare agli stati ansiosi invalidanti che di seguito in breve tratteremo, esiste una certa dose di ansia funzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi lavorativi, scolastici,personali, affettivi, sociali. L’ansia infatti va sotto braccio all’impegno, al senso di responsabilità, al saper prevedere le conseguenze delle nostre azioni e in generale, a tutti quegli aspetti che concorrono alla costruttività. Provare ansia significa aver “paura di”, quindi ci fa essere più attenti, più meticolosi, aiuta a ponderare.

Allora vi starete giustamente chiedendo:

“PERCHÉ L’ANSIA A VOLTE PUÒ FARE MALE AL PUNTO DI SVILUPPARE SINTOMI PERSINO DI INTENSO MALESSERE FISICO?”

Il problema non è l’ansia, ma le cause che soggiacciono quella “paura di” diventata disfunzionale. Se per esempio un ragazzo ha appreso, più o meno consapevolmente, che un brutto voto significa non essere adeguato, non essere intelligente e sente che deluderà mamma e papà rischiando di perdere stima ed affetto, mi stupirei moltissimo se questo non provasse una forte ansia prestazionale.

E’ il caso di molti ragazzi/e, che pur presentando un’intelligenza assolutamente nella norma ed un sano sviluppo fisico, di fronte all’esame da superare, si terrorizzano al punto di congelarsi e non riuscire a compiere nessun passo proficuo verso la meta. L’ansia da prestazione però, non si avverte solo a scuola. Questa È CONSEGUENZA DI UN VISSUTO DI INADEGUATEZZA, DI BASSA AUTOSTIMA, DI CONDIZIONAMENTI NEGATIVI, DI UN FORTE BISOGNO DI CONTROLLO, che si impone anche in altri contesti e in altre età; al lavoro, nel relazionarsi socialmente, nell’approccio amoroso. La risposta ansiosa ad uno stimolo che fa scattare l’allarme psicologico, può mettere in scena davvero tante situazioni di disagio.

Spesso l’ansia è anche espressione di un’ IMPASSE EVOLUTIVO, dove il sintomo punta il dito là dove necessario uno o più cambiamenti a risolvere la crisi emotiva. Accade ad esempio che una figlia preoccupata per i suoi genitori in crisi coniugale, arrivata in quella fase di sviluppo che richiederebbe “l’uscita dal nido”, sia bloccata nella scelta di dedicarsi a se stessa e i propri obiettivi e la scelta invece di rimandare per restare il più possibile di sentinella a casa. Il prezzo da pagare è alto in ogni caso, così nel frattempo sposta l’attenzione sull’ansia che gli impedisce così temporaneamente di assumersi la responsabilità della sua vita.

“COME ENTRIAMO IN ALLARME” E’ DUNQUE L’ASPETTO SUL QUALE RIFLETTERE E DA RISOLVERE. Quando arriva un paziente con la richiesta di eliminare lo stato ansioso, la prima cosa da fare, è riformulare la domanda perché si abbia un obiettivo realistico da raggiungere. Il percorso di trattamento (che prevede a seconda dei casi e dell’intensità del disturbo, i colloqui psicologici e psicoterapici individuali e familiari, le tecniche di rilassamento quali ad esempio il Training Autogeno, la psico-farmacologia chimica ed omeopatica) deve mirare a restituire alla persona che sta soffrendo la chiave per decifrare il suo stato d’animo.

 L’ANSIA “SMISURATA” NON È UNA NEMICA, è un sintomo e i sintomi ci aiutano a capire quando e cosa non va bene. Va affrontata nel senso di “ascoltata”, con l’aiuto dell’esperto va capita e gestita. Al contrario, più opporrete resistenza, più corpo e anima dovranno sfiancarsi per esser visti. In altre parole, più giocate a “l’ansia dell’ansia” più date vigore al vostro sintomo. Un’altra piccola riflessione sul sintomo è che se ci affanniamo solo a silenziarlo, può migrare ossia trasformarsi in un altro sintomo, poiché la mente non desiste mai dal comunicarci il suo mal-essere.

LA SOLUZIONE È GIÀ LÌ, DENTRO DI VOI, basta decidere di aprire quel vaso di Pandora e cercare. Lo psicologo vi aiuterà a trovarla indicandovi come cercare, dove cercare. Come nell’aneddoto di Milton Erikson, psichiatra americano, che vedendo un cavallo sconosciuto e perduto, decise di salire in groppa e di ricondurlo a casa non facendo altro che  tenerlo sulla strada. Ogni volta che il cavallo brucava erba, si allontanava, si fermava etc, lo riconduceva sulla strada, fin quando il cavallo non giunse a casa semplicemente seguendo la direzione che sapeva ma che poteva ogni volta imboccare solo grazie all’intervento costante ed oculato del suo cavaliere.

Claudia dott.ssa Martorano


Di seguito, brevi estratti VIDEO dalla corrispondente puntata di Amore & Psiche su Ansia e Attacchi di Panico (Cliccare sull’immagine)

SINTOMI Ansia E Attacchi Panico. AFFRONTARE IL PANICO: Ansia E Attacchi Panico. TRATTAMENTO di Ansia e Attacchi Panico

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About Claudia Dott.ssa Martorano

Psicologo Psicoterapeuta. Esperta e cultrice della propria materia, ne divulga con passione i contributi più importanti e rivoluzionari. Riceve a Siena, in v.le Toselli 43 - Studio Medico 2 Ponti

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