RIDERE DI CUORE FA BENE!
Secondo recenti studi, ridere rafforza il sistema immunitario, riduce il rischio d’infarto e fa vivere quattro anni in più. Così gli esperti consigliano almeno 15 minuti di risata al giorno.
Ma la psicologia dello humor ha messo in evidenza che non tutti ridiamo allo stesso modo e per le stesse battute. Le donne ridono delle barzellette in cui gli uomini fanno la figura degli stupidi, gli anziani dei loro disturbi di memoria e dell’invecchiamento in generale, le persone povere dei ricchi e i ricchi dei poveri. Ogni etnia poi ha una categoria particolarmente bersagliata come il caso dei carabinieri nostrani.
Ancora una volta il cervello umano dimostra la sua complessità, ma un noto psicologo americano ha tuttavia cercato di ridimensionarla tentando di dimostrare in un suo studio durato un anno che esiste una barzelletta capace di far ridere tutto il mondo. Lo scienziato trovò innanzitutto che le barzellette che ci piacciono di più sono quelle in cui possiamo identificarci e godere di un senso di superiorità.Leggendo la barzelletta che segue, capiamo bene che risulterà senz’altro più simpatica per una donna che per un uomo; un uomo sposato, durante una fiera, sale su una bilancia inserendo una moneta, così si volta verso la moglie e dice “cara ascolta bene, la macchina ha scritto che sono energico, intelligente, fantasioso e fantastico”, “si -fa la moglie annuendo- e nemmeno il peso è quello giusto”.
Le donne bionde sono spesso ritratte frivole e sciocche, e ciò risulterà più simpatico alle more, mentre i bambini ridono delle situazioni in cui un pari mette in ridicolo l’autorità di genitori e insegnanti, vedi Pierino.Scomodando Freud, possiamo aggiungere che il senso di superiorità non è il solo movente della risata ma che nel “motto di spirito” (questo il termine psicoanalitico) possiamo prendere contatto con tematiche generalmente rimosse o temute come il sesso e la violenza, ed esorcizzarle ridendoci su.
Altro dato interessante è che riuscire a ridere richiede un certo grado di giocosità, di sopportazione dell’imprevisto come anche dell’illogico e dell’insicurezza. Gli integralisti infatti, votati all’autocontrollo e alla disciplina, sono meno capaci di cogliere l’umorismo e in un test in cui devono indovinare il finale di una barzelletta, scelgono l’opzione più logica e sensata ma certo meno divertente.
Veniamo ora all’esito più atteso, la scoperta della barzelletta universale. Dopo aver esaminato 50.000 barzellette provenienti da tutto il mondo, il simpatico archivio ha messo al primo posto questa: ci sono due cacciatori nel bosco, uno all’improvviso crolla. L’altro prende il telefono e chiama subito le emergenze. “Il mio amico ha avuto un malore, non respira, cosa devo fare?”, “bene” –dall’altro capo del telefono- “prima dobbiamo accertarci che sia morto davvero”. Segue un momento di silenzio, quindi uno sparo. L’uomo riprende il telefono e chiede: “Okay, e adesso?”.Vi è piaciuta? Simpatica si, ma non mi stupirei se la risposta fosse negativa, perché non credo esista una barzelletta mondiale.
Penso che ognuno abbia il suo personale humor e che questo caratterizzi la personalità di un individuo insieme ai tanti aspetti che lo contraddistinguono.La scienza difende il suo diritto di riduzione del fenomeno a categoria, rigidi schemi però sono utili solo a scopo didattico e così veri solo sui libri. L’unica risposta universale che resta è che ridere fa bene e tanto!